NOVARA-08-02-2025 -- Le Isole Borromee, il Lago di Varese, le montagne del Vco e soprattutto le pendici Mottarone. Ci sono anche loro tra le circa 80 opere, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private, che fanno luce sull’evoluzione della pittura di paesaggio tra Piemonte e Lombardia dagli anni Venti dell’Ottocento al primo decennio del Novecento. Un aspetto poco noto, ma peculiare per la storia dell’arte, di cui sono stati protagonisti alcuni dei più importanti artisti attivi in Italia e in Europa in quel periodo.
Una mostra ben allestita al Castello di Novara, sino al 6 aprile, che sta riscuotendo un buon successo di pubblico e critica. “Paesaggi. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo” a cura di Elisabetta Chiodini ospita opere di Giovanni Migliara, Giuseppe Canella, Antonio Fontanesi, Filippo Carcano, Giovanni Segantini, Mosè Bianchi, Emilio Gola, Angelo Morbelli, Giuseppe Pellizza, Emilio Longoni, Carlo Fornara e di molti altri. Dalla campagna all’alta montagna, dai laghi al mare fino ad arrivare ai paesaggi urbani del cuore di Milano, ai Navigli e al Carrobbio, si dipana in varie sezioni. La settima è interamente dedicata al Mottarone. La mostra fa parte di un percorso di celebrazione e approfondimento della figura di Pellizza da Volpedo, l’autore del noto “Quarto Stato” avviato da METS Percorsi d’arte congiuntamente alla GAM di Milano. Proprio a tale itinerario “Pellizziano” è dedicata l’ultima sala della mostra di Novara che ospita anche “La Clementina”, una delle tre opere “ritrovate” esposte da METS a Volpedo. Si tratta di un dipinto che non si vedeva dalla Biennale di Venezia del 1909 ed era conosciuto fino ad ora solo attraverso un’immagine in bianco e nero.
Tra i più bei quadri “nostrani” L’Isola Pescatori” di Filippo Carcano (1880) e La Quiete del Lago (1878), con le isole viste dal Mottarone, “Il Ritorno da una refezione sul Lago di Varese” di Achille Befani Formis (1873) che ha realizzato anche “Sullo Strona” (1887).o “L’isola dei Pescatori di Eugenio Gignous (1897) o “ I miei Fiori” “Civettuole” o “All’Alpino” di Leonardo Bazzarro che aveva la sua residenza all’Alpino. Mottarone meta preferita anche del varesino Ludovico Cavaleri con “Dalle Montagne del Lago Maggiore” del 1898. Spazio anche al Canton Ticino con “Fine di Autunno in Valle Maggia” di Carlo Fornara del 1908. Insomma si sta nella “bassa” ma al castello di Novara si respira aria di montagna: fino al 6 aprile.
Maurizio Robberto