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tribunale ingresso atrio

VERBANIA - 18-02-2025 - - Tutti colpevoli, tutti condannati, con pene complessive che, sommate, arrivano a 25 anni. S’è chiuso con la sentenza di primo grado, dopo che già all’udienza preliminare alcuni imputati avevano patteggiato, il procedimento penale dell’operazione “Cash for crash”. Nel 2017 Squadra mobile della questura di Verbania e Polstrada, partendo da truffe seriali alle compagnie assicurative tramite finti sinistri, scoprirono un giro d’auto rubate, ripulite e riciclate. A un conoscente il meccanico ossolano Luciano Carusi propose l’acquisto di una Range Rover Evoque che un controllo rivelò essere “sospetta”. Il veicolo venne sequestrato e accertamenti effettuati sul numero della matricola confermarono che era frutto di furto. L’indagine si ampliò al di fuori dei confini della provincia, raggiungendo i siciliani Carmelo Conte e Giovanni Belfiore, il calabrese Giovanni Garofalo e il macedone Goran Ivanovski. Era quest’ultimo che, materialmente, modificava le vetture che, rubate in precedenza in Italia, venivano amministrativamente “ripulite” tramite immatricolazioni estere (in Austria o Belgio) e poi fatte rientrare al di qua delle Alpi, destinate a ignari clienti che pensavano di aver fatto un affare a comprare quelle automobili a un prezzo inferiore a quello di mercato. Sono sei le vetture riciclate e contestate dalla Procura: cinque Range Rover (Evoque e Sport) e una Toyota C-Hr.

Oggi, al termine di un lungo processo tenutosi davanti al collegio del Tribunale di Verbania presieduto da Gianni Macchioni (Ines Carabetta ed Elisabetta Ferrario giudici a latere), sono state accolte le richieste di condanna avanzate dal pm Sveva De Liguoro. Quella più pesante è per Carusi, condannato a 6 anni, 3 mesi e 11.500 di multa. Cinque anni, 9 mesi e 7.500 euro di multa per Ivanovski; 5 anni, 5 mesi e 8.500 euro per Belfiore; 5 anni, 1 mese e 7.500 euro di multa per Conte; 2 anni, 6 mesi e 2.500 euro di multa per Garofalo, che s’è visto riqualificato un capo di imputazione in ricettazione. Per quest’ultimo l’interdizione dai pubblici uffici sarà di 5 anni; per tutti gli altri perpetua.

 


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