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Carabiniere spalle

DOMODOSSOLA - 7-3-2025 -- “Sto tornando a casa a sparare a mia madre”, così il 20enne telefonando al 112. Di origini sudamericane ma residente in Ossola, il giovane è stato arrestato ieri sera dai carabinieri della Compagnia di Domodossola per maltrattamenti nei confronti della madre e rapina.
Tossicodipendente e con problemi di alcol, da mesi sfogava la sua rabbia minacciando e picchiando la madre con cui conviveva. Era arrivato anche a tirare fuori un coltello minacciando la donna e mimando di sferrarle una coltellata all’addome. In più occasioni aveva anche detto di doverla uccidere
perché quello era l’unico modo per andare in carcere. Le “voci” che sentiva gli dicevano anche che doveva togliersi la vita perché sarebbe stato l’unico modo per uscire da quell’inferno.
Tra le accuse che gli sono state mosse, anche quella di rapina quando, dopo aver messo le mani al collo di un’amica che cercava di convincerlo a non vendere un oggetto per acquistare un biglietto del treno, l’aveva costretta a dargli 20 euro.
L’ultimo episodio è avvenuto il 5 marzo scorso a Milano. Al numero unico di emergenza del 112 è arrivata la chiamata di un uomo che, in stato di alterazione psicofisica, aveva minacciato di stare per
tornare a casa, in Ossola, a sparare alla madre. L’operatore dell’arma ha immediatamente inviato nella zona da dove era partita la chiamata, i carabinieri impegnati nel servizio di controllo del territorio
vicino alla stazione Centrale. I militari hanno individuato l’appartamento in cui si trovava il giovane e sono entrati, accertando che, fortunatamente, non aveva con se alcuna arma da fuoco. Il ragazzo è stato quindi denunciato per procurato allarme. Una volta concluso l’intervento, i carabinieri del
capoluogo lombardo hanno contattato i colleghi di Domodossola per informarli delle minacce del figlio verso la madre, appurando che non si trattava di un episodio estemporaneo, ma di una situazione che andava avanti da tempo.
Ricevuti tutti gli atti da Milano i carabinieri di Domodossola hanno inviato alla Procura della Repubblica di Verbania, una dettagliata informativa chiedendo una misura cautelare nei confronti del 20enne. La richiesta è stata immediatamente accolta dal GIP del Tribunale che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Dopo le formalità di rito il ragazzo, che nel frattempo era rientrato in Ossola, è stato accompagnato nella Casa Circondariale di Verbania.

 

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