ROMA- 12-3-2025 -- Spedizione a Roma per i rappresentanti dela Festa dell'Uva di Masera, premiata ieri in Senato col marchio di "Sagra di qualità". Il riconoscimento è assegnato da Unpli (Unione nazionale della Pro Loco) solo agli eventi che rispondono a stringenti requisiti di sostenibilità, tradizione e cura e l'anno scorso fu assegnato alla Sagra della Patata di Montecrestese, altro evento ossolano che a fine state richiama migliaia di persone. Giunta quest'anno alla 98ma edizione, la Festa dell'Uva di Masera, in settembre, mobilita circa 350 volontari di tutte l'età: dagli adolescenti de danno una mano a pulire i tavoli, alle signore di "una certa età" che offrono la loro esperienza in cucina: "È al loro impegno che va questo riconoscimento - commenta la presidente della pro loco Arianna Tomà -, all'impegno dei volontari che durante l'ispezione svolta durante l'ultima festa così come in ogni occasione, si spendono perchè tutto vada nel migliore dei modi. Il riconoscimento è una cosa seria, occorre adempiere a precisi requisiti di attenzione e sostenibilità, che sono poi gli stessi che da sempre rappresentano i nostri valori. È questo che ci siamo dette con la mia vice, Linda Lorenzone, quando abbiamo pensato di proporci per i riconoscimento - aggiunge Tomà-. La festa dell'Uva arriva da lontano, è quasi centenaria e ben pochi sono le sagre che raggiungono il secolo di vita. Nasceva come festa di fine vendemmia, di celebrazione della terra ed anche se oggi gli stili di vita sono molto diversi, è parte del dna del paese, è la nostra identità, sono le nostre radici ed è da curare come una pietra preziosa". Ma la presidente "innamorata" della sua sagra tiene anche a sottolineare un'altra caratteristica ad essa collegata, la beneficenza. "Può sembrare una finalità secondaria, eppure ogni anno ci consente di fare qualcosa di buono, quindi la solidarietà non è mano importante, anzi, è un ulteriore motore che ci spinge ad andare avanti", chiosa.