VOGOGNA - 15-3-2025 -- Le analisi genetiche sui campioni raccolti a Trontano lo scorso settembre hanno confermato l'identità dell'orso responsabile delle predazioni su arnie avvenute nel comune ossolano. Si tratta dell'esemplare M29, già noto per la sua presenza nel territorio e oggetto di un monitoraggio scientifico avviato nel 2019.
I Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Val Grande, grazie alla collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento e l'Unità di Ricerca "Genomica della Conservazione" della Fondazione Edmund Mach, hanno analizzato i campioni organici raccolti sul luogo delle predazioni, ottenendo nel febbraio 2025 la conferma definitiva: il DNA appartiene sempre a M29.
Un dato significativo emerge dalle indagini: ad oggi non ci sono evidenze della presenza di altri esemplari di orso bruno nel territorio della provincia del Verbano Cusio Ossola. Questo elemento è particolarmente rilevante per la gestione della fauna selvatica nell'area e per le misure di prevenzione da adottare.
Il monitoraggio faunistico dell'orso, condotto dal Reparto Carabinieri Parco Nazionale "Val Grande" dal 2019, continua a raccogliere dati standardizzati secondo protocolli scientifici, concentrandosi principalmente nella zona nord del Parco. Questo lavoro ha permesso negli anni di costruire un quadro sempre più preciso degli spostamenti e del comportamento dell'animale.
Vale ricordare che M29, maschio originario della popolazione trentina, ha percorso centinaia di chilometri dal suo luogo di nascita, mostrando un comportamento tipico della fase di dispersione. L'esemplare è sempre stato descritto dagli esperti come schivo e non confidente con l'uomo.
Le autorità del Parco invitano i cittadini a segnalare al Reparto Carabinieri qualsiasi avvistamento o indizio della presenza dell'animale, contribuendo così all'importante attività di monitoraggio in corso.