BORGOMANERO – 19-03-2025 – L’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi nella giornata di mercoledì 19 marzo si è recato per la prima volta in visita all’ospedale Santissima Trinitò di Borgomanero.
Ad accompagnarlo il consigliere regionale Gianluca Godio sempre di Fratelli d’Italia e il sindaco di Borgomanero Sergio Bossi. Ad accoglierlo il direttore generale Angelo Penna, il direttore sanitario Francesco D’Aloia il direttore amministrativo Anna Ceria e molti direttori e responsabili di Servizi.
Dopo un breve tour del Pronto Soccorso diretto dal dottor Claudio Didino, dove Riboldi ha detto che tutti i PS saranno standardizzati con l’introduzione del wi fi, schermi, macchinette che funzionino anche con la carta di credito e altro ancora, si è proseguito in aula magna dove Penna ha brevemente illustrato lo stato del presidio ospedaliero diretto dalla dottoressa Arabella Fontana, ex dg Asl No.
“E’ un orgoglio la visita dell’assessore. Qui lavorano tanti professionisti della sanità. E’ un ospedale che funziona bene e da servizio non solo al borgomanerese, ma anche all’alta valsesia. La sanità è un bene primario che va difeso e su cui investire. Nonostante i problemi, nel 2025 la Regione ha messo a disposizione in totale 9,5 milioni di euro”, ha detto il consigliere regionale Gianluca Godio.
“Ci tenevo che vedesse il nostro ospedale – ha continuato Sergio Bossi – il Pronto Soccorso ha 50 mila accessi all’anno, io lo difenderò sempre. Abbiamo avuto il benestare della Regione per l’acquisizione dell’ex Savoini”.
“Mi complimento con il direttore generale Penna e il direttore dell’ospedale Arabella Fontana perché qui ho trovato un presidio di altissimo livello – ha esordito Riboldi - per l’abbattimento delle liste d’attesa il personale ha dato disponibilità a lavorare di sera e nei fine settimana, è un gesto importante che abbiamo recepito. In questo momento la Sanità pubblica è messa in discussione. Il 10% dei cittadini è esclusa dalle cure, ci osno 400 mila persone che non si curano e dobbiamo reintegrarle. Il SSN deve essere universale, è la base. Questo non è sufficiente però. Dobbiamo investire in ospedali di comunità, avere un modello diverso di presa in carico per i medici di medicina generale e molto altro. Faremo una revisione generale del piano socio sanitario, del piano logistico e stiamo potenziando le assunzioni, quest’anno puntiamo ad arrivare a 2 mila persone, cifre mai raggiunte dal 2001. Nel 2026 partirà il nuovo CUP regionale. Abbiamo lanciato missioni internazionali per reperire nuovi sanitari. E’ un progetto a lungo termine”.