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tamini busto

MERGOZZO - 2-4-2025 -- Un frammento di storia locale, disperso per decenni e ritrovato per caso, sta per tornare al suo posto d'onore. Sabato 12 aprile 2025, alle ore 17, presso la Sala Conferenze dell'Antica Latteria di Mergozzo, sarà presentato il restauro del busto marmoreo di Luigi Tamini, importante benefattore che nel 1874 donò al Comune il proprio palazzo di famiglia, oggi sede del Mu.Me. Museo Archeologico.
La storia di questo ritrovamento ha dell'incredibile. Nell'estate 2023, un busto marmoreo in due frammenti è stato recuperato in circostanze fortuite: la testa, riutilizzata come semplice pietra da muro in una proprietà poco distante dal riale Quartina, e il busto, giacente nel parco della grande villa conosciuta come "Il Villone", un tempo appartenuta alla famiglia Oliva e successivamente sede della Croce Rossa Italiana e delle Scuole di Mergozzo.
Il riconoscimento dell'identità del personaggio raffigurato è stato possibile grazie al ritrovamento, nell'archivio parrocchiale, di una fotografia degli anni '30 che mostrava il busto collocato davanti alla ormai scomparsa villa Tamini-Uriburu, con un'annotazione sul retro che ne identificava il soggetto come Luigi Tamini.
L'Amministrazione comunale, di concerto con il Gruppo Archeologico e la direzione del Museo, ha intrapreso un'operazione di recupero e restauro dell'opera, resa possibile grazie al contributo della Fondazione Comunitaria VCO. Il restauro è stato curato da Katia Zanetti sotto la direzione della Soprintendenza ABAP territoriale. Per il ritrovamento e la pronta consegna della testa, sono stati ringraziati Felipe Giavina e Patricia Orem.
La cerimonia di sabato prevede un momento introduttivo presso la Sala conferenze dell'Antica Latteria con gli interventi di Francesco Rossi, ricercatore storico, che traccerà un profilo biografico di Luigi Tamini, figura che ha diviso la sua vita tra l'Argentina e Mergozzo; Gian Vittorio Moro, anch'egli ricercatore storico, che racconterà il ritrovamento del busto e la storia di Villa Tamini; e Katia Zanetti, restauratrice, che illustrerà l'intervento di restauro. Seguirà una visita all'opera nella sua nuova collocazione presso Palazzo Tamini, sede del Mu.Me.
Chi era Luigi Tamini? Figlio di Baldassare, titolare di una cava sul Montorfano, e di Giuseppa Allemanini, nel 1830, all'età di soli 16 anni, emigrò in Argentina. Qui iniziò a lavorare come apprendista nella "Droguería de la Estrella" a Buenos Aires, la prima farmacia argentina, mentre studiava medicina. Nel 1838 si laureò, con una tesi dedicata alla sifilide, malattia allora molto diffusa nell'esercito argentino.
La sua carriera fu brillante: esercitò la professione medica a Cordoba, dove fu protomedico dal 1843 al 1857, e successivamente a San Juan, dove operò come medico ospedaliero, di polizia e chirurgo dell'Esercito provinciale. Nel 1868 ottenne la cattedra di Nosografia Medica alla Facoltà di Medicina di Buenos Aires e, dal 1873, entrò nel Consiglio dell'Ospedale Italiano della capitale argentina. Per sedici anni fu anche direttore della Banca d'Italia e del Río de la Plata.
Nonostante la sua intensa attività in Argentina, Tamini mantenne sempre forti legami con la natia Mergozzo, dove tornò più volte e costruì una villa su un terreno di famiglia. Nel 1874 donò al Municipio la casa paterna, oggi sede del Civico Museo Archeologico. Nel 1881 fu nominato Cavaliere della Corona d'Italia su proposta del Comune di Mergozzo. In segno di ringraziamento, elargì fondi a favore dell'asilo infantile locale e sostenne economicamente la Società Operaia di Mutuo Soccorso. Fu anche consigliere comunale dal 1886 al 1889, contribuendo alla realizzazione del piazzale adiacente al cimitero.
Luigi Tamini morì proprio a Mergozzo, nella sua villa, il 14 giugno 1897, all'età di 83 anni. Il suo lascito è ancora vivo non solo nella cittadina piemontese ma anche in Argentina, dove nel 1910 è stato inaugurato e intitolato al "dottor Luis Tamini" un padiglione dell'Ospedale Pediatrico di Buenos Aires, mentre una via della città di Cordoba porta il suo nome.
La cerimonia di sabato rappresenta quindi un importante momento di recupero della memoria storica locale e un doveroso omaggio a un illustre cittadino che, pur avendo trovato fortuna e successo oltreoceano, non dimenticò mai le sue radici.
Il Mu.Me. Museo Archeologico Mergozzo presso Palazzo Tamini, in via Roma 8, è aperto regolarmente il sabato e la domenica dalle 15 alle 18, con possibilità di visite mattutine su richiesta. Per scolaresche e gruppi sono sempre possibili visite su prenotazione.

 

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