MOMO - 02-04-2025 -- S'intitola “Il mestiere dell’archeologo” l'incontro in programma venerdì 4 aprile alle ore 21 presso la Biblioteca Civica di Momo.
Protagonista sarà l’archeologo momese Enrico Croce, che per una sera risponderà a tutte le curiosità su questa appassionante ma anche complessa professione, poco nota al grande pubblico nei suoi risvolti più attuali e tecnici. Il dott. Croce dialogherà con Lorenzo Crola, già autore del blog Phileasfogg2020 che ora sta evolvendo in un progetto di incontri culturali come quello in oggetto.
A tutti capita di avere a che fare con l’archeologia nel quotidiano: quando ci imbattiamo nelle tracce dell’antichità per le strade delle nostre città o quando leggiamo che scavando per costruire un nuovo palazzo o una strada sono venuti alla luce reperti del nostro passato più remoto, tra curiosità e ripercussioni sulle tempistiche dei cantieri. Che cosa succede in questi casi? Come ci si muove? Durante l’incontro si cercherà di approfondire anche questi scenari, toccando proprio il caso della scoperta di un sito romano-longobardo avvenuta a Momo nel 2010. Inoltre si parlerà dei vari tipi di archeologia esistenti, di applicazioni digitali, di tipi di approccio allo scavo e metodologie di lavoro. E si spiegherà anche come si diventa archeologo.
La serata, a ingresso libero, è rivolta ad appassionati e curiosi di storia e archeologia ma anche al pubblico dei più giovani, in particolare a quelli che “da grandi” sognano di fare l’archeologo.
L’evento è proposto dal progetto Phileasfogg2020 in collaborazione con la Biblioteca Civica “G. Pescatori” e il Comune il Momo.
Enrico Croce è un archeologo specializzato in archeologia del paesaggio, analisi spaziale e archeologia digitale. Si è laureato in archeologia all’Università degli studi di Milano nel 2013, con una tesi sull’edilizia in terra cruda etrusco-padana. Dopo un periodo di riflessione in cui si è principalmente dedicato all’apicoltura, ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Trento nel 2022, con uno studio nell’ambito dell'archeologia di montagna.
Attualmente ricopre il ruolo di assegnista di ricerca e professore a contratto presso il Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell'Università degli Studi di Milano. Sta conducendo ricerche sul paesaggio rurale della Gallia Cisalpina tra età del Ferro e romanizzazione, nell’ambito del progetto RuRes, con scavi a Sesto Calende (provincia di Varese) e a Calvatone (provincia di Cremona). Gestisce gli scavi del Civico Museo Archeologico di Bergamo a Carona, in alta val Brembana (provincia di Bergamo) ed è responsabile scientifico del progetto Mandrate, in Comelico (provincia di Belluno).
Tra le sue pubblicazioni più recenti si annovera “Dalle Orobie al Po. Una road map della pastorizia transumante seicentesca”, un articolo pubblicato su Archeologia Post-Medievale che analizza un itinerario di transumanza del XVII secolo inciso su una roccia in val Brembana, e l’articolo “Progetto Mandrate. Nuovi dati sulle strutture pastorali d'alta quota del Comelico”. Ha inoltre curato la pubblicazione del volume “Montagne e Archeologie”, che raccoglie contributi sul tema dell’archeologia di montagna.