SION - 2-4-2025 -- Il 30 agosto 1965, un tragico evento ha segnato indelebilmente la storia della Svizzera e dell’Italia. La catastrofe di Mattmark, causata dalla caduta di un blocco di ghiaccio dal ghiacciaio dell’Allalin, ha travolto il cantiere per la costruzione di una diga nella valle di Saas, facendo 88 vittime, di cui 56 lavoratori italiani. A distanza di sessant’anni, la memoria di quel dramma rimane viva, non solo come un ricordo doloroso, ma anche come un monito per la sicurezza sul lavoro e per la tutela dei diritti umani.
Il disastro si verificò nel pomeriggio, alle 17:20, quando quasi due milioni di metri cubi di ghiaccio e detriti si staccarono dal ghiacciaio dell’Allalin, schiantandosi sulle baracche e i laboratori del cantiere. La valanga travolse tutto ciò che incontrava sul suo cammino: persone, veicoli, attrezzature. 88 persone persero la vita, mentre 11 rimasero ferite. Tra le vittime, oltre ai lavoratori italiani, c’erano anche svizzeri, spagnoli, tedeschi e austriaci.
La tragedia di Mattmark è stata una delle più gravi catastrofi sul lavoro della storia recente, e il suo impatto non si è limitato alla comunità locale, ma ha avuto conseguenze anche su una vasta comunità di lavoratori migranti italiani che, in quegli anni, contribuivano alla costruzione della Svizzera moderna.
Una mostra per non dimenticarePer ricordare questa tragedia e sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi del lavoro, il 31 marzo 2025 è stata inaugurata a Sion, presso la Scuola Professionale, Commerciale e Artigianale (EPCA), una mostra commemorativa intitolata "Una tragedia in montagna", sotto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Berna, del Consolato Generale d’Italia a Ginevra e del Consiglio di Stato del Canton Vallese. La mostra presenterà documenti fotografici, articoli di stampa e materiali d’archivio dell’epoca, ricostruendo i fatti con un approccio storico e documentale.
Una sezione speciale è dedicata alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, con la partecipazione della SUVA (Cassa Nazionale Svizzera infortuni), per sensibilizzare i lavoratori e le nuove generazioni sulle problematiche legate alla sicurezza nei cantieri. Durante la serata inaugurale, è stata presentata anche una nuova edizione del catalogo della mostra, con documenti inediti e testimonianze storiche, offrendo uno sguardo approfondito sulla vicenda.
Il 60° anniversario della tragedia di Mattmark non è solo un’occasione per commemorare le vittime, ma anche un momento per riflettere sul valore della sicurezza sul lavoro e sulle politiche migratorie. Gli interventi della serata inaugurale, tra cui quelli di autorità italiane e svizzere, come l’Ambasciatore d’Italia Gian Lorenzo Cornado e il Presidente del Governo del Canton Vallese Franz Ruppen, sottolineeranno l’importanza di una memoria condivisa e dell’impegno civile.