VERBANIA – 05-04-2025 -- Un debito di droga, che il cliente (e amico) voleva saldare ma che non poteva onorare e per riscuotere il quale il pusher lo pressava. Tre visite a domicilio, a breve distanza ravvicinata, con la minaccia di un danneggiamento all’auto – “ti taglio le gomme” – sono costate a un giovane di nazionalità romena un processo per estorsione. L’uomo attualmente è in carcere a Verbania per altri fatti legati agli stupefacenti ed è a giudizio per quei fatti accaduti l’anno scorso. Il cliente è un trentenne verbanese che vive con la mamma, amico dell’imputato dal quale iniziò ad acquistare cocaina. “Cinque, sei volte in totale” – ha raccontato al giudice spiegando che era prassi che il conto lo saldasse la volta successiva e che, quindi, il pusher gli facesse credito. Non, però, quando lo stesso cliente fu arrestato a sua volta per fatti simili. Ristretto ai domiciliari con il divieto di comunicare con altre persone, licenziato, non aveva le risorse per pagare i 200 euro di droga che aveva indietro. Ciononostante il romeno, che non poteva contattarlo, si presentò a casa sua una prima volta di prima mattina, intimandogli di saldare il debito, con gli interessi, e profferendo una prima volta la minaccia di danneggiargli l’auto. Rassicurata la mamma, il 30enne decise di non sporgere denuncia. Lo fece successivamente, dopo aver parlato con un ispettore di polizia. Fu a quel punto che venne combinato per e-mail un incontro. Il pusher raggiunse l’abitazione dell’amico in taxi, salì le scale, prese la busta coi soldi dalla porta e quando uscì, venne arrestato.