PIEMONTE - 15-4-2025 -- Dopo tre trimestri segnati dalla contrazione, le imprese piemontesi tornano a guardare al futuro con un cauto ottimismo. In questo scenario di ripresa, il VCO si distingue, registrando il dato migliore tra tutte le province piemontesi per quanto riguarda le attese di produzione: +15,7%. Un risultato che testimonia vitalità nel tessuto produttivo locale, capace di reagire con forza nonostante il contesto internazionale incerto, segnato dalla minaccia dei nuovi dazi statunitensi e dai rincari delle materie prime. Da evidenziare infatti che l’indagine congiunturale del Centro Studi dell’Unione Industriali Torino, condotta su un campione di circa 1.300 aziende, è stata effettuata in marzo, quando il ciclone dazi non era ancora arrivato, pur essendo ampiamente previsto dal sistema economico.
Quanto sia venuta meno la fiducia degli imprenditori dopo la convulsa parentesi delle ultime due settimane, con l'applicazione dei dazi da parte di Trump e la successiva moratoria di 90 giorni, è un dato non ancora prevenuto.
L'indagine tuttavia, evidenzia come nel VCO a marzo si consolidava anche una buona propensione agli investimenti, in linea con quanto rilevato su scala regionale: oltre il 70% delle imprese prevedeva nuovi investimenti, con un quarto che puntava su nuovi impianti.
Estendendo lo sguardo al resto del Piemonte, la situazione a marzo è a macchia di leopardo. Dopo VCO, spiccano le performance di Asti (+11,4%) e Biella (+7,5%), quest’ultima tornata positiva dopo ben sette trimestri. Buone le prospettive anche per Cuneo (+6,7%) e Torino (+4,5%), mentre restano più prudenti Alessandria (+3,5%) e Novara (+2,5%). In territorio negativo, invece, Vercelli (-4,8%) e Canavese (-7,1%).
Nel complesso, l’economia piemontese ha mostrato ai rilevanti segnali incoraggianti per occupazione (+7,0%), produzione (+4,4%) e ordini interni (+2,9%). Persistono però difficoltà legate all’export (-3,6%) e alla redditività (-5,2%), fortemente influenzate dalle incertezze globali. Settorialmente, tiene bene il terziario (+10,4%), trainato in particolare dall’ICT - Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione(+23,0%), mentre il manifatturiero resta più cauto, con performance molto diversificate: bene il cartario grafico, l’edilizia e la chimica, in crisi la metalmeccanica, e in particolare l’automotive (-24,6%).
Andrea Amalberto, presidente di Confindustria Piemonte, parla di "una resilienza non scontata del nostro sistema produttivo", sottolineando come la qualità delle filiere e del Made in Piemonte stia permettendo alle imprese di adattarsi e ripartire. La sfida, ora, è trasformare questa ripresa in una crescita strutturale, capace di rafforzare la competitività su scala nazionale e internazionale.