BIELLA 15-6-2025 La sicurezza degli operatori in sanità è un tema ampiamente condiviso da ogni parte sociale e che riemerge a livello mediatico con dibattiti e nuove proposte ad ogni fatto di cronaca. È sempre positivo che se ne parli e che in ogni occasione se ne sottolinei l’importanza.
Ciò che però importante premettere è che siamo di fronte ad un problema, non locale, ma di dimensione nazionale e che ha cause che non sono circoscrivibili solo all’ambito della sanità e che caratterizzano la nostra società interessando discipline diverse sia di ambito psicologico che sociologico, come la gestione della frustrazione, il senso civico e il rispetto dei ruoli e delle istituzioni da parte delle persone.
È inoltre doveroso chiarire che, in termini di numero di casi di violenza, prevalentemente di tipo verbale, anche se non solo, la situazione dell’ASL di Biella è in linea con analoghe realtà provinciali. Un altro dato fondamentale ed incontrovertibile, infatti, è che in questi ultimi anni lo scenario sociale di tutto il nostro Paese evidenzia l’insorgenza di situazioni di aggressività che in passato si verificavano occasionalmente. Questo fatto ha dato avvio a programmi e interventi preventivi e di tutela in tutte le Aziende Sanitarie d’Italia, in particolare nelle aree più a rischio, quali in primis quella dell’emergenza.
Da una recente confronto a livello piemontese, l’ASL di Biella, dal punto di vista delle soluzioni preventive messe in atto nelle aree critica, risulta tra le aziende che maggiormente si è rafforzata per quanto riguarda gli interventi ad oggi presenti. Inoltre, l’ASL BI sta proseguendo con interventi concreti, come quelli previsti nel Protocollo d’Intesa messo a punto nel marzo scorso, grazie alla particolare attenzione e disponibilità da parte di Prefettura, Questura e Comando Provinciale dei Carabinieri di Biella, e che ora risulta non solo pienamente operativo, ma anche oggetto di interesse da parte di altre realtà, in quanto esperienza tra le più avanzate proprio in ragione della sinergia istituzionale su cui si fonda e che, in quanto tale, lo rende modello di riferimento in altre Aziende.
Il numero degli accessi in Pronto Soccorso che, anche dopo la pandemia, permane generalmente elevato, ma anche a Biella, non registra un incremento tale da poterlo correlare in senso negativo con la qualità dell’organizzazione sanitaria sul territorio, il cui lavoro di questi anni, sotto la guida della Dott.ssa Barbara Bragante, sta dimostrando con numeri e risultati oggettivi, che si sono distinti anche a livello nazionale.
Nel 2024 i servizi distrettuali hanno visto, infatti, grandi cambiamenti nell’ambito della Medicina Territoriale, implementando nuove soluzioni e migliorando quelle già esistenti. A riprova si ricorda che l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale, a seguito della valutazione degli indicatori, quali dotazione dei servizi territoriali, cure primarie, presa in carico del territorio, ospedalizzazioni evitabili e consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale, resa pubblica a fine novembre 2024, ha inserito l’ASL di Biella nella classifica delle “best practice” nazionali insieme ad altre quattro Aziende Sanitarie piemontesi. Quindi il tema della violenza nei confronti degli operatori non può essere ragionevolmente correlato e attribuito all’organizzazione dei servizi distrettuali sul territorio.