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BIELLA 4-9-2025 – La sinergia tra le forze dell'ordine e l'uso di tecnologie investigative sempre più avanzate ha permesso ai militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Sordevolo di deferire all'Autorità Giudiziaria di Biella un uomo, di 37 anni, residente fuori provincia, per il reato di abbandono di rifiuti. Le indagini, condotte con meticolosa precisione, hanno preso il via in seguito al ritrovamento di un pannello fotovoltaico, classificato come rifiuto RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), abbandonato sul suolo in località Bornasco, nel comune di Sala Biellese. L'attività investigativa, coordinata dai Carabinieri Forestali in collaborazione con la Polizia Locale di Sala Biellese, ha sfruttato le immagini registrate da telecamere di videosorveglianza posizionate nell'area. Il filmato mostrava chiaramente un individuo di sesso maschile, con alcuni particolari, che scaricava il pannello da un rimorchio trainato da un camper per poi allontanarsi. La svolta decisiva è arrivata dall'analisi dei dettagli: il camper, un veicolo dall'aspetto singolare, presentava una targa straniera e una scritta che riconduceva ad un particolare “nickname”. Partendo da questo indizio, i militari hanno avviato una ricerca sul social network Facebook e Instagram, individuando un profilo corrispondente. L'analisi del profilo e delle relative immagini ha permesso di risalire a un soggetto le cui fattezze fisiche e l'abbigliamento erano corrispondenti a quelli del responsabile dell’abbandono ripreso dalla telecamera. Inoltre, lo stesso utente aveva pubblicato dei post in cui ritraeva, ai fini della vendita, proprio il camper utilizzato per l'abbandono. Grazie a questa attenta e scrupolosa attività d'indagine, i Carabinieri Forestali e la Polizia Locale di Sala Biellese sono riusciti a risalire all'identità dell'autore, che ora dovrà rispondere del reato di abbandono di rifiuti, contravvenendo alle normative vigenti in materia ambientale. L'operazione dimostra l'efficacia del lavoro di squadra, sempre coordinato dalla Procura della Repubblica di Biella e l'importanza della tecnologia nel contrasto ai reati ambientali, a tutela del nostro territorio. Si ricorda che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari e che l’indagato, da ritenere innocente sino a condanna definitiva, potrà portare elementi a propria difesa nelle successive fasi processuali. 

 

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