VERBANIA – 01.05.2019 – Se non fosse stato
per quel precedente della patente ritirata a causa della droga, la polizia municipale difficilmente l’avrebbe sottoposta al drug test che l’ha poi portata a giudizio. Ma la positività attestata dalle analisi effettuate all’ospedale di Verbania e validate da quello di Novara non sono stati sufficienti per far condannare la 45enne verbanese processata per guida sotto l’effetto di stupefacenti. Il giorno del controllo, il 10 aprile 2017, infatti, non presentava alcun comportamento sopra le righe, o che potesse far sospettare che era alterata. Anzi. Sia la polizia municipale, sia l’anziano che fu da lei tamponato –il controllo è nato dai rilievi di un sinistro stradale– hanno confermato al giudice che la ragazza s’era prontamente fermata dopo quell’urto da poco, sincerandosi che non vi fossero problemi. Il tamponamento era avvenuto sul rettilineo di Fondotoce tra la rotonda e la stazione ferroviaria. L’anziano, residente nella frazione, aveva segnalato con la freccia di destra l’intenzione di posteggiare la sua Toyota Aygo accanto al cimitero e la donna, al volante di una Lancia Y10, non se n’era proprio avveduta, urtandolo. Fu l’intervento dei vigili che portò al controllo, alla denuncia e al decreto penale che la 45enne ha opposto tramite l’avvocato Gabriele Pipicelli, che ne ha chiesto l’assoluzione sia perché la sua cliente non fu informata della possibilità di avvalersi di un legale, sia soprattutto perché non c’erano sintomi dello stato di alterazione, non deducibile dai semplici esami del sangue. Tesi, questa, accolta dal giudice che l’ha assolta.