VERBANIA – 11.05.2019 – La partita è stata chiusa,

anche se in extremis e alla vigilia di due snodi importanti: le elezioni regionali e l’udienza del Tar Piemonte. Ieri sera il Consiglio provinciale del Vco ha licenziato l’accordo di transazione con cui chiude definitivamente con la Regione Piemonte (che a sua volta ha già approvato il testo) la questione dei canoni idrici. È stata apposta l’ultima firma alla mediazione messa a punto dagli avvocati Giuseppe Piccareta (per Torino) e Carlo Crapanzano (per il Vco) che mette in sicurezza i conti dell’ente. Al Tecnoparco stanno per arrivare –“sarà in settimana”, ha annunciato il presidente della Provincia Arturo Lincio– 4 milioni dell’annualità 2019, cui se ne aggiungeranno 9 per gli anni precedenti e ai 4 già erogati a inizio anno. In cambio il Vco ritirerà il ricorso al Tar che doveva essere discusso il 12 giugno. In più vengono messi a bilancio, in maniera fissa e continuativa, 4 milioni l’anno dal 2020 in poi, sempre alla voce “specificità montana” e ai canoni idrici.

La votazione sull’accordo è stata unanime, anche nel modificare le premesse del testo e di introdurre uno spiraglio per forzare la mano a Torino e ottenere qualche milione in più. Pur non toccando il disposto deliberativo, il Consiglio provinciale ha rivisto il documento specificando che l’impegno a non rivendicare ulteriori somme valga “per il periodo pregresso al presente esercizio finanziario”. In pratica il Vco vorrebbe spremere altro denaro per i sei mesi del 2019 in cui, ad accordo firmato, non ci sarà lo stanziamento fisso annuale. Si tratta anche di una mossa a carattere elettorale, tanto che il consigliere Giandomenico Albertella s’è azzardato a dire, a chiare lettere, che “se vincerà Cirio (il candidato del centrodestra, ndr) quel denaro ci sarà”, suscitando timide proteste nella minoranza di centrosinistra.

Nella foto: l’avvocato Carlo Crapanzano e il presidente Arturo Lincio.