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di milia canio

STRESA – 12.05.2019 – Il “no” alla scuola al posto

dello stadio (e dell’impianto sportivo in collina) e il “sì” al sito della località Campetti, cambiano ancora una volta le carte in tavola nella lunga e intricata storia che vorrebbe per Stresa una nuova, unica, moderna e funzionale sede per l’istituto alberghiero “Erminio Maggia”. Le ultime decisioni di Comune e Hospes, fatte proprie dalla Provincia, secondo l’ex sindaco stresiano Canio Di Milia (nella foto), sotto la cui gestione fu firmato l’attuale protocollo d’intesa, “ci riportano indietro di dieci anni”. “Seguo con attenzione la vicenda. Sono stupito e in parte preoccupato per questa soluzione che avevamo già discusso più di dieci anni fa e scartato per validi motivi”, spiega rimandando al dibattito che si tenne, nel mese di febbraio, nell’assemblea pubblica voluta dagli studenti con gli amministratori locali di ieri e di oggi. “Innanzitutto vorrei ribadire due concetti: Stresa non può perdere il Maggia e il Maggia ha bisogno con urgenza di una nuova e adeguata sede. Può sembrare scontato, ma va ricordato. Così come va sottolineato che cambiare idea significa buttare via tutto quanto è stato fatto e ripartire da zero con un nuovo progetto. E tempi lunghissimi”.

Tempi che l’ex primo cittadino quantifica in qualche anno. “Minimo un anno solo per gli atti burocratici. Poi va dato incarico ai progettisti, bisogna aspettare il progetto preliminare, riceverlo, valutarlo e chiedere le autorizzazioni, che non sono affatto scontate. Poi vanno accertati i finanziamenti e fatta la gara d’appalto, sperando che vada a buon fine. Dopo ci sono la fase dei lavori e del collaudo. Chi è in prima oggi dubito possa entrare nel nuovo Maggia prima di diplomarsi…”.

Al di là dei tempi, le obiezioni sono sul sito prescelto. “Abbandonammo i Campetti, scelti in un primo momento, per alcune considerazioni di opportunità e per difficoltà oggettive – spiega –. Quell'area è scomoda da raggiungere per gli studenti. C’erano alti costi per realizzare la strada d’accesso ma, soprattutto, in corso d’opera s’erano rivelati problemi idrogeologici e la Soprintendenza ci aveva detto che non avrebbe autorizzato, per motivi paesaggistici, la concentrare di quei volumi”.

Fu così che si ripiegò sul terreno dello stadio “Forlano” per la sede della scuola e sull’accordo di programma con Provincia e Hospes poi messo in discussione. “Quando cessai il mandato era tutto in mano alla Provincia e Stresa aveva già fatto la sua parte, peraltro condivisa dall’attuale sindaco Bottini, allora mio vicesindaco. Poi ci sono state le frizioni dell’anno scorso con Provincia e Hospes e quella lunga polemica. Sono diventate pubbliche le proteste degli studenti e, mentre s’è perso altro tempo a discutere, l’immagine della scuola all’esterno ne è uscita compromessa. Ora non si può più rinviare una decisione e vorrei anche capire se, cambiando idea sui Campetti, non si perderà il finanziamento. Il mio timore è che il Maggia diventi come il porto di Stresa, che ancora oggi non è finito e non si sa quando verrà inaugurato”.

 

 

 

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