VERBANIA – 16.05.2019 – Uno spiraglio
per far approvare lo stato di emergenza della ss34 del Lago Maggiore. Dopo che, lunedì, il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia aveva annunciato, in prefettura, che la richiesta avanzata dalla Regione (anche per conto dei comuni rivieraschi) era stata respinta da Roma, oggi s’è compiuto un passo avanti. Le prese di posizione e le polemiche (molto accese dal clima elettorale) hanno portato oggi a un summit in videoconferenza tra Roma e Torino che ha avuto come protagonisti il capodipartimento della Protezione civile del ministero dell’Interno Angelo Borrelli –accanto a lui il sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa (il parlamentare novarese del M5S lunedì aveva presenziato alla conferenza stampa verbanese di Sibilia)– e, per la Regione, il vicepresidente Aldo Reschigna e alcuni dirigenti. Il tema è di stretta attualità perché, al di là dell’annuncio di Sibilia, un diniego formale a Torino non è mai arrivato e, quindi, la pratica resta aperta. Da Roma i funzionari ministeriali si sono presi l’impegno di valutare ulteriore documentazione inviata da Torino e contenente studi aggiornati sulla pericolosità dei versanti della 34, soprattutto tra Ghiffa e Cannobio. La richiesta di dichiarazione dello stato d’emergenza a questo serve: ad accelerare l’iter burocratico dei lavori di messa in sicurezza.