VERBANIA – 17.05.2019 – Non c’è ancora, né una data,
né un luogo per l’udienza preliminare del processo agli ex Veneto Banca che la Procura di Verbania, prima in Italia, ha esteso oltre i vertici societari, chiamando in causa i direttori di filiale e i funzionari che vendettero ai clienti obbligazioni e azioni “spazzatura”, finite azzerate con il crac dell’istituto di credito di Montebelluna. L’8 maggio un’ordinanza del Tribunale ha annullato l’udienza che si sarebbe dovuta tenere mercoledì 15 nella scuola di polizia penitenziaria, come deciso il 1° aprile, con un altro provvedimento che prendeva atto dell’inadeguatezza degli spazi al tribunale verbanese, che non dispone di un’aula capace di contenere 41 imputati, 43 parti offese e i loro difensori.
Stupito da questo slittamento indefinito, il presidente della sezione verbanese del Movimento difesa del cittadino (che rappresenta decine di soci azzerati) Ettore Francioli ha chiamato in causa le istituzioni. Lunedì il Comune ha presentato al presidente del Tribunale un preventivo per l’utilizzo del foyer del teatro Maggiore. Il processo potrebbe durare anche una decina di udienze oltre la fase preliminare, qualora il gup decidesse per il rinvio a giudizio di alcuni o tutti gli imputati. Il sostituto procuratore Sveva De Liguoro contesta l’accusa di truffa aggravata in concorso, ipotizzando che vi sia stata una “filiera” da Montebelluna alle filiali territoriali mirata a vendere azioni della banca alla clientela per sostenere il capitale sociale eroso dalle perdite. La data di commissione del reato viene indicata nel 2015, quando le azioni persero valore e divennero carta straccia. Alcune operazioni risalgono però agli anni precedenti e, nel caso in cui il giudice ritenga che quella della chiusura del contratto sia la data di commissione del reato, numerosi casi finirebbero in prescrizione o lo sarebbero nel giro di pochi mesi. Ecco perché, vista dalla parte dei clienti azzerati, c’è urgenza di veder partire il procedimento che, comunque, difficilmente entrerà nel vivo prima dell’autunno. Una volta fissata la data e il luogo, si dovrà procedere con le oltre 80 notifiche. Contando che saranno da discutere numerose questioni preliminari (a partire dalla competenza territoriale: diversi difensori ritengono che il processo si debba tenere a Treviso) e che in agosto l’attività giudiziaria è sospesa, verosimilmente se ne parlerà più avanti.