VERBANIA – 19.05.2019 – Quattro su 373 candidati
verbanesi hanno precedenti penali. Tra le leggi introdotte nell’ultimo anno dal governo Lega-M5S c’è anche il cosiddetto decreto “spazza corrotti”, un provvedimento voluto dalla componente pentastellata che, entrato in vigore a gennaio, introduce alcune novità anche di carattere elettorale. Più nel dettaglio, obbliga, per ogni elezione (tranne che per i comuni sotto i 15.000 abitanti) ciascuna lista a pubblicare in rete i certificati penali e i curriculum vitae di tutti i candidati. I documenti devono essere on-line sul sito di ciascuna lista almeno 15 giorni prima del voto e su una sezione dedicata del portale dell’ente (per Verbania a questo link) entro 7 giorni.
Premesso che spetta a ciascun elettore, con la facoltà di esprimere la propria preferenza nel segreto dell’urna, una valutazione di merito sui candidati a prescindere da curriculum vitae ed estratto del casellario giudiziale; e premesso che quest’ultimo riporta solo i procedimenti che si sono conclusi con sentenza definitiva di condanna (non vengono richiesti i carichi pendenti) che non sia stata a) riabilitata, b) emessa con il beneficio della non menzione, sono 4 i candidati verbanesi che hanno precedenti tra tutti i 373 delle 13 liste, compresi i 7 aspiranti sindaci.
Due appartengono alla lista di Forza Italia, nella coalizione a sostegno di Giandomenico Albertella; uno a Verbania Nova, uno dei due movimenti che accompagna Loredana Brizio; e uno al Partito Comunista Italiano collegato a Vladimiro Di Gregorio.
In Forza Italia Roberto Carbone riporta tre condanne risalenti agli anni ’90 per detenzione di stupefacenti, furto, falsa testimonianza e calunnia; Gioacchino Menniello nel 2009 è stato condannato in via definitiva per violazione degli obblighi di assistenza familiare. Nadia Dieci, di Verbania Nova, diffamazione e minaccia del 2005, molestia e disturbo alle persone del 2006. Alfredo Farina, candidato con il Partito comunista italiano, violazione di sigilli in concorso del 2009.