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ref armi

BELLINZONA – 20.05.2019 – Sì in tutta la Svizzera,

no dal Ticino. Nella giornata di consultazioni elettorali che s’è tenuta ieri nella Confederazione elvetica, è passata con una larga maggioranza la proposta di adeguamento della legge sulle armi alle norme dell’Unione europea e dei paesi dell’area Schengen. A chiedere il referendum sul testo già licenziato dal governo federale era stata la “Comunità d’interesse tiro Svizzera”. Il dato generale confederale parla del 43,3% di votanti e di una vittoria del “sì” sul “no” di 63,7% contro 36,3%. I favorevoli sono stati tali in 25 dei 26 cantoni, tutti tranne il Ticino, dove i contrari sono stati il 54,5%: 54.921 contro 45.847. Ha votato il 46,34% dei 222.368 iscritti nelle liste elettorali. La nuova legge adottata dalla Svizzera allinea il paese alle normative europee sulla vendita delle armi automatiche e semiautomatiche. Pur non essendo membro della Ue, la Confederazione ne è legata dal recepimento di alcune norme Schengen e, di conseguenza, ha dovuto allinearsi alla normativa europea.

Nel concreto la nuova legge prevede l’obbligo di contrassegnare tutte le parti essenziali di un’arma. Questo facilita alla polizia l’accertamento della provenienza delle stesse. Si migliora inoltre lo scambio di informazioni con gli altri stati Schengen sul possesso di armi. Viene data una stretta amministrativa al rilascio dell’autorizzazione al possesso di armi semiautomatiche. I fucili d’assalto possono tuttavia continuare a essere acquisiti in proprietà direttamente dall’esercito.

 

 

 

 

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