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VCO- 22-05-19-Puntuale, immediatamente dopo ogni elezione regionale,

inizia una nuova battaglia tra Verbania e Domodossola su quale dei due ospedali debba sopravvivere. Se cinque anni fa la schermaglia venne risolta col 'coup de théâtre' del nuovo ospedale unico, una distrazione di massa che ha permesso, al pelo, alla precedente giunta di sopravvivere alla fratricida discussione sul territorio, ora le avvisaglie della nuova prossima battaglia giungono puntuali. Uno dei candidati alla presidenza ha promesso "entro dieci giorni" dalla propria elezione la convocazione degli stati generali del Vco per decidere come risolvere il problema dei due nosocomi, o dell'unico (ad Ornavasso forse ma non "in collina"). Nel frattempo secondo Sos Ossola all'Asl si tirerebbero avanti coi lavori: "La dirigenza Asl Vco continua, silenziosamente, a tagliare servizi al San Biagio rinnegando gli impegni e le promesse fatte di mantenere tutti i servizi esistenti al Castelli, al San Biagio e al Madonna del Popolo.- così Bernardino Gallo, di Sos Ossola- non mantenere la parola data non è una novità, come accadde quando impose alla rappresentanza dei sindaci del vco di scegliere in quale ospedale mantenere il Dea e dove cancellarlo. I sindaci scelsero e l’ASL vco non mantenne tale promessa perché non conforme alle proprie aspettative che erano quelle di declassare il San Biagio.

Come avevamo già segnalato, il primario ginecologico di Verbania ha, da molto tempo, dato ordine che tutte le donne con qualunque patologia – anche la più banale - debbano essere trasferite a Verbania. Anche i cesarei programmati – irragionevolmente - sono effettuati a Verbania senza alcuna motivazione razionale se non quella di voler “svuotare il reparto” a Domodossola.

In questa situazione sarebbe opportuno che anche a Domodossola ci fosse un servizio ostetrico-ginecologico autonomo, non dipendente da chi non ne mina il funzionamento e lo svuota.

Se a questo si aggiunge che l'Asl Vco assicura, attraverso contratto con un’agenzia, la presenza di due ginecologi 24 ore su 24 per tutti i giorni dell'anno con un gettone che parrebbe aggirarsi a mille euro, la situazione appare grottesca!

A due mesi dalla pubblicazione di un articolo con un’ intervista al Direttore Distrettuale, si segnalavano le preoccupazioni riguardo alla assistenza ospedaliera pediatrica e neonatale a Domodossola, l’ulteriore scandaloso scippo si sta realizzando in quanto, come Sos Ossola, si ricevono segnali e notizie certe che, dal mese prossimo, il country pediatrico sarà soppresso. Nonostante che, sin dalla sua istituzione di oltre dieci anni fa, ha assicurato le cure e ricovero breve ai bambini presso l’Ospedale San Biagio, oltre a contribuire ad alleggerire il Dea di oltre cinquemila accessi in un anno. Come gruppo abbiamo sempre apprezzato e l’attività del Country Pediatrico e del Punto nascita con corpose argomentazioni.

Parebbe che la dirigenza Asl Vco abbia approfittato dell’opportunità di decider di chiudere il Country Pediatrico, per una “ pressione” di un pediatra, che però non era protagonista di tale progetto e che sempre aveva criticato.

Altro ostacolo, probabilmente per creare ulteriore confusione e difficoltà, è che dal mese di ottobre presso i locali del Country sono stati avviati di lavori di ristrutturazione non complessi e che non finiscono mai.

Richiamiamo tutte le forze politiche a mantenere o far mantenere le garanzie date ai cittadini del Vco. Lo stesso appello lo facciamo ai candidati locali per le regionali del Piemonte; magari di più, analogamente a chi ha dichiarato che difenderà gli ospedali e le strutture sanitarie del Vco.

Nessun servizio deve essere soppresso tra quelli esistenti al San Biagio ove si continua a tagliare, ma anche altrove nell’Asl Vco.

Chiediamo al Presidente della Regione Piemonte ed al suo Assessore alla Sanità ,ma anche al Sindaco di Domodossola ed a tutti i Sindaci della provincia di intervenire affinché non si compia quello che ancora una volta pare essere un disegno che - in maniera miope e scaltra - calpesta i diritti non solo di una comunità montana che sopra ad ogni altra andrebbe tutelata, ma anche di tutto il territorio del Vco".

 

 

 

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