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VERBANIA – 28.05.2019 – Il giorno dopo lo scrutinio

delle elezioni municipali verbanesi che hanno sancito il ballottaggio tra Giandomenico Albertella e Silvia Marchionini, si lavora (anche) di calcolatrice per identificare la futura composizione dell’assemblea municipale del capoluogo, sia nell’ipotesi di Albertella sindaco, sia nell’ipotesi che vinca Marchionini.

Nella circostanza in cui a prevalere sia il centrodestra e Albertella, i 20 seggi della maggioranza verrebbero spartiti tra i quattro partiti della coalizione. La Lega se ne accaparrerebbe 10, 6 andrebbero alla civica "Insieme per Verbania", 2 a Forza Italia e 2 a Fratelli d’Italia. Al netto delle “promozioni” ad assessori, il Carroccio porterebbe a Palazzo Flaim –citati in ordine decrescente di preferenze, come tutti i prossimi a venire– Mattia Tacchini, Luigi Airoldi, Attalla Farah, Katiuscia Zucco, Michael Immovilli, Giovanni Brigatti, Stefania Montarone, Enrico Gramatica, Martina Arceri, Fabrizio Sottocornola. Il primo escluso sarebbe Francesco Gaiardelli poi, in stand by, Stefano Lietta, Adriana Gagliardi e Rosa Tambolla. I sei scranni della civica sono appannaggio di Giorgio Tigano, Sara Bignardi, Silvano Boroli, Gheorghe Chifu, Giovanna Occhetti e Anna Maria Barrella. A seguire, fuori dal Consiglio, Mauro Cozzi e Maria Immacolata Parrilla. Mirella Cristina e Massimo Manzini sarebbero i portacolori di Forza Italia (Sergio Baldan terzo); Damiano Colombo e Luca Gnecco (Mario Matteo Sole) di Fratelli d’Italia. In minoranza, oltre a Roberto Campana del Movimento 5 Stelle e a Patrich Rabaini di Comunità.vb, candidati sindaco non ammessi al ballottaggio ma piazzatisi sopra lo sbarramento del 3%, si avrebbero 7 esponenti del Partito democratico e due delle formazioni civiche. Nel dettaglio i “dem” Anna Bozzuto, Riccardo Brezza, Giovanni Battista Margaroli, Nicolò Scalfi, Marinella Franzetti, Alice De Ambrogi, Giovanna Agosti; Fausto Cavallini di “Verbania Viva”; Silvia Magistrini di “La Verbania del sì”. L'ultimo seggio andrebbe a Marchionini, che da sindaco sconfitto lo sottrarebbe al Pd, cui tornerebbe nell'ipotesi si dimettesse.

A parti invertite, la vittoria di Marchionini si concretizzerebbe in una maggioranza 14-3-3, con i democratici a farla da padrone e una nutrita componente civica. Oltre a Bozzuto, Brezza, Margaroli, Scalfi, Franzetti, De Ambrogi, Agosti, troverebbero spazio anche Michela De Nicola, Raffaele Allevi, Cinzia Vallone, Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi, Emanuela Yam Nung Speroni, Silvia Arzeni, Alberto Catena Cardillo. In “lista d’attesa”, contando su quale nomina assessorile, ecco Federco Oldrini, Giovanni Alba e il capogruppo uscente Marco Tartari. “Verbania Viva” piazzerebbe Cavallini, l’attuale assessore Laura Sau e Giorgio Comoli; la “Verbania del sì” Magistrini, Paola Forni e Luca Blardone, appaiato nelle preferenze (ma più alto nell’ordine di lista) ad Adriano Sbernini e Raffaele Sisto. La minoranza sarebbe un quasi monocolore albertelliano, con Rabaini di Comunità.vb escluso e, al di là della presenza pentastellata di Campana: 5 leghisti (Tacchini, Airoldi, Immovilli, Farah e Zucco), 3 di “Insieme per Verbania” (Tigano, Bignardi, Boroli), un forzista (Cristina) e un Fratello d’Italia (Colombo). Albertella entrerebbe a scapito di un sesto leghista.

 

 

 

 

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