VERBANIA – 31.05.2019 – Sarà una lotta serrata

sino all’ultimo. L’apparentamento annunciato oggi tra il gruppo delle liste che sostengono Silvia Marchionini (Pd, Verbania Viva, la Verbania del sì) e Comunità.vb di Patrich Rabaini, fa entrare nel vivo la seconda fase della campagna elettorale, quella che porta al ballottaggio del 9 giugno. L’accordo, quello che viene definito il “Patto civico”, ha un impatto più psicologico che aritmetico: amplia la coalizione verso una certa fetta di elettorato non fidelizzato dai partiti. Non è, naturalmente un’operazione aritmetica. Non somma cioè al 37,5% di Marchionini il 3,5% di Comunità.vb per accorciare sul 45,8% delle liste di Albertella al primo turno. Come insegna la storia –anche recente, anche in provincia– il ballottaggio è una partita a sé. Lo sa bene il centrodestra, che nelle Provinciali del 2004 comandava al primo turno. Ivan Guarducci di Forza Italia, presidente uscente, s’era fermato al 45,5% contro il 40% del diessino Paolo Ravaioli. Ci fu l’apparentamento con la Lega (11,1%, che allora corse inizialmente in solitaria) ma le urne premiarono Ravaioli, vincitore col 51,2%.

Quello tra Comunità.vb e le liste di Marchionini è, finora, l’unico apparentamento sancito. Altri (la scadenza è domenica) non se ne prevedono all’orizzonte, anche se ieri l’ex consigliere Giordano Andrea Ferrari, indipendente socialista nella lista del Partito comunista italiano, ha rivendicato tramite social network la dignità di potersi apparentare con la sinistra. Il Pci, che sosteneva Vladimiro Di Gregorio, è una delle liste che non ha superato lo sbarramento del 3%. Come “Grande Nord” e “Verbania Nova”, sostenitrici di Loredana Brizio. Il Grande Nord ha formalmente dichiarato, in un comunicato stampa, che non si schiererà nel ballottaggio, mentre Brizio e “Verbania Nova” appoggeranno esternamente Albertella, un fatto che ha creato attrito tra le due componenti della coalizione.